• Dorothy Circus Gallery è uno spazio dedicato alle avanguardie figurative nell'arte contemporanea.

    La galleria riunisce artisti internazionali affermati e promettenti del mondo della Pittura, Scultura, Fotografia e Street Art, selezionati per i loro originali linguaggi visivi e l'intrigante correlazione con l'iconografia Pop, il Nuovo Surrealismo e il Realismo Magico.

  • LE ORIGINI

     

    La galleria nasce a Roma nel 2007, nel cuore di una capitale favolosa e onirica, cosmopolita e circense a cui il nome Dorothy Circus è legato, per la sua natura scenica, alle leggende mitologiche e divine. Roma è un luogo tangibile di cambiamenti e ricorsi nella storia dell'uomo e della sua grandezza in un racconto a cielo aperto della storia dell'arte e dell'umanità passata e contemporanea.

    In un continuo riferimento a Humanitas, Felicitas, Libertas, parole del grande imperatore de "Le memorie di Adriano" di Yourcenar, la Dorothy Circus Gallery ha generato la sua formula Art Circus allineando i suoi spazi espositivi e la scelta curatoriale alla propria missione visionaria e d'avanguardia.. La Galleria diventa così la Casa dell'Immaginazione, aperta al futuro ma con una forte identità e consapevolezza che si nutre di tutte quelle immagini che restituiscono la memoria immortale del tempio delle arti, della filosofia e della spiritualità.

     

  • LE FONDATRICI

     

    La Dorothy Circus Gallery è stata fondata da Alexandra Mazzanti e sua madre Maddalena di Giacomo, che hanno svolto un ruolo fondamentale nell'ideazione e nel branding della galleria. Il carattere tipografico del logo della Galleria deriva da un'antica calligrafia originale trovata all'interno di un diario del XIX secolo appartenuto alle generazioni passate della famiglia di Alexandra. Nel corso degli anni, questo stesso font grafico è diventato una forte affermazione visiva che ha unito la modernità a un fragile passato etereo.

  • L'OPEN REVOLUTION

     

    Attraverso una ricerca dedicata e rigorosa, e sempre anticipando le tendenze e gli interessi del mercato globale, la Galleria, nella persona della curatrice Alexandra Mazzanti,  guarda all'arte contemporanea come a un costrutto sempre più trasversale, alimentato dalle influenze di tutte le arti e volto a valorizzare il figurativo come palcoscenico per la surrealtà, un prodotto non solo dell'inconscia personale ricerca della bellezza, ma anche un miscuglio alchemico di letteratura, poesia, cinema, teatro e psiche. Con la sua scenografia eccezionale, la galleria incarna perfettamente l'atmosfera visionaria e rivoluzionaria di queste seducenti contaminazioni artistiche e ne diffonde uno dei concetti e degli obiettivi fondamentali: suscitare emozioni vibranti e offrire un viaggio introspettivo a ciascun visitatore, trascendendo i limiti dello spazio e del tempo con capolavori surrealmente intimi ed emozionali.

  • THE RETURN TO THE FIGURATIVE

     

    Grazie al focus sui codici visivi figurativi (che sono stati accantonati fino al primo decennio del XXI secolo) e privilegiando sempre tecniche armoniche e narrazioni emotive, la galleria ha svolto un ruolo importante nell'aprire la strada al ritorno dell'arte figurativa, offrendo un cambiamento di rotta rispetto alle tendenze dell'arte contemporanea di Astrattismo, Minimalismo e Concettualismo in voga all'epoca e non più sufficienti a descrivere la complessità e la bellezza della nostra contemporaneità. Con l'apertura nel 2017 di una seconda galleria nell'affascinante Connaught Street di Londra, la Dorothy Circus Gallery continua ad alzare ogni giorno il sipario su un prestigioso programma dedicato al ritorno della pittura figurativa di ispirazione magica, fortemente legata alla tradizione classica dei movimenti rinascimentali e barocchi, come si vede nelle opere di Marion Peck, Mark Ryden, Andrey Remnev, Fatima Ronquillo, Jonathan Viner, Jeffrey Chong Wang, Tokuhiro Kawai, Grace Eunshin Kim e Alessia Iannetti.

  • IL SURREALE

     

    Attingendo al subconscio e sfidando il quotidiano, Dorothy Circus Gallery si concentra sul riportare gli elementi surreali dell'arte, un'Arte che nelle parole di André Breton potrebbe "incitare i passanti a sognare nell'ombra della realtà", deviando dalla contemporaneità tendenze artistiche in voga all'epoca. La galleria ha esposto personalità internazionali come Rafael Silveira, Peca, Victor Castillo, Paolo Pedroni, Kazuhiro Hori, Matthew Grabelsky, Scott Musgrove, Tara McPherson, Leila Ataya e Silvia Idili che sono stati e continuano ad essere selezionati per la loro originalità e capacità tecnica con un'enfasi su intriganti sfumature iconografiche surreali e pop e dettagli onirici che trasmettono un senso di meraviglia e curiosità interiori.

  • SOGNI E SPIRITUALITÀ

     

    Mostrando un'accurata selezione di capolavori surrealmente intimi ed emozionali, la Galleria mira a riportare gli spettatori ai loro ricordi primordiali e a percepire nuovamente il bambino che abita nell'adulto, trascendendo i limiti dello spazio e del tempo. Dettagli onirici legati a un simbolismo spirituale e animista sono spesso armoniosamente presenti nelle opere presentate da Joe Sorren, Andrew Hem, Koh Kisung, Fuco Ueda, Masakastu Sashie e Kazuki Takamatsu, catturando e rivelando i nostri sentimenti più profondi, immergendo gli spettatori in un'atmosfera mistica nella quale regna un empatia universale.

  • IL FEMMINILE

     

    Negli ultimi anni la Galleria ha indirizzato i suoi sforzi verso la curatela di mostre incentrate sul ritorno delle narrazioni femminili nell'Arte, con particolare attenzione alle artiste donne; Andrea Kowch, Miss Van, Afarin Sajedi, Jana Brick, Camilla d'Errico, Kukula, Natalie Shau, Karin Iwabuchi, Mitsuko Kuroki, Tran Nguyen e Miho Hirano. Gli spettacoli hanno portato l'attenzione sulla voce femminile come narratrice e connettore dell'umanità. Temi delicati dei diritti delle donne e dell'uguaglianza di genere sono stati sottolineati attraverso il programma curatoriale 2019 della galleria, che ha dedicato particolare attenzione anche alle relazioni materne e all'iconografia femminile nel mondo dell'arte, dedicando un ampia rassegna espositiva ad uno dei temi più celebri della storia dell'arte, Mother and Child, proposto ad ampio spettro tematico e sotto il nome di MILK, la goccia che simboleggia il nutrimento, simbolo di amore e cura, essenza dell’amore per i figli in tutte le sue declinazioni e forte di  inclusività paterna e di adozione.

  • LA STREET ART

     

    Oltre alla propria ricerca, la Dorothy Circus Gallery è sempre stata coinvolta in battaglie culturali e sociali, sensibilizzando su un'ampia gamma di tematiche contemporanee. In questo modo, la galleria ha promosso e curato diversi progetti istituzionali di street art come Spray For Your Rights (2014), per il quale la gallerista e direttrice Alexandra Mazzanti ha curato la mostra personale di Eduardo Kobra Peace e la realizzazione del murale dedicato a Malala Yousafzai A Roma. La Galleria ha anche esposto e sponsorizzato progetti outdoor x la città di Roma di, tra cui; ROA, Hyuro, Ella & Pitr, Millo, Saner, Ron English, SETH, Alex Face, Andrea Wan, LeValet, BLIC, Okuda San Miguel, Messy Desk, e Jade Rivera, tutti selezionati per il loro linguaggio visivo coraggioso, profondamente connesso al linguaggio dell’immaginazione e all'Arte Figurativa Contemporanea.

  • L’ARTE ASIATICA E LE NUOVE TENDENZE

     

    Dal 2020 la ricerca curatoriale della Galleria rinnova la sua attenzione ai talenti asiatici più promettenti, stimolanti e d'avanguardia, già intrapresa nel 2008, portando nuovamente in scena un linguaggio visivo profondamente connesso alle radici culturali storiche ed eterogenee di il continente, mentre allo stesso tempo è contaminato da influenze chiave dell'arte occidentale tra cui, ma non solo, il Rinascimento italiano, l'espressionismo tedesco, il surrealismo francese, il dopoguerra e il realismo americano. Gli artisti asiatici che la Dorothy Circus Gallery ha esposto e continua a rappresentare, come Jang Koal, Yosuke Ueno, Maruyama Junna, Bobby Leash, Cheng Cheng Yi, Junko Mizuno, Tada Koiichiro, Ahoy, Mayuka Yamamoto e Luke Chueh, stanno dando forma a una nuova sovversiva percezione del contemporaneo e aprendo la strada a nuove tendenze che riflettono il desiderio di felicità delle giovani generazionischierate per il cambiamento e il desiderio di trovare una nuova luce nascente all'orizzonte e l'inizio di un futuro più sostenibile.

     

  • LA FOTOGRAFIA E LA SCULTURA

     

    I codici dell'Arte Figurativa che hanno sempre caratterizzato la linea curatoriale della Dorothy Circus Gallery nei mezzi tradizionali della pittura e del disegno si sono in tempi recenti intrecciati armoniosamente con il reale della fotografia, grazie alle tecniche digitali e all’osmosi che si riflette nei racconti dei fotografi. La Galleria ha iniziato a mettere in luce il forte legame instaurato tra la fotografia contemporanea e i codici figurativi e surreali con l'ampia mostra “What I've Seen So Far” che si è svolta a febbraio 2021 in collaborazione con GRAY Magazine e ha visto la partecipazione di 12 fotografi, tra cui Billy Kidd, Caitlin Cronenberg, Arash Radpour, Laurent Chehere, Ziqian Liu, Anka Zhuravleva, Iness Rychlik e altri.

    La Galleria ha anche investito nell'esplorazione della scultura contemporanea che offre al suo pubblico uno sguardo di antica tradizione e artigianato che si alterna tra tecniche tradizionali e mezzi moderni, tra legno e la fibra di vetro. Artisti della scultura come Chishi Morimura, Maki Hino, Clémentine de Chabaneix, Emi Katsuta, QimmyShimmy, Ai Haibara, Adam Wallacavage, Kathie Olivas, Colin Christian, Moe Nakamura e Aya Kakeda sono stati invitati negli anni ad esporre a Londra e a Roma in più occasioni.

     

  • THE SIX SENSES EXPERIENCE

    Concepito nel 2017, e sviluppato nelle sedi di Roma e Londra il Six Senses Concept Store della Dorothy Circus Gallery è il risultato della collaborazione tra la Galleria e Artisti e artigiani selezionati per offrire un’esperienza multi-sensoriale, capace di avvolgere lo spettatore in un valzer di profumi, immagini, sapori e suoni.

    Non solo i cinque sensi ma anche il sesto senso, la percezione, diventa parte del percorso espositivo che contribuisce a fondere i confini tra l'arte e altri regni che fanno risuonare le nostre emozioni.

    La Galleria seleziona per il suo Concept Store i più raffinati complementi d’arredo firmati dagli artisti della DCG e Art Collectibles all’insegna di un lusso accessibile che diventa Art Life style.

    Dai “Table Tea Settings” della ceramista russa Valentina Fadeeva; alle pregiate sculture in porcellana di Juli About, ideate per i più esclusivi “table designs”; ancora, dalla ricercata selezione di “limited edition prints” degli artisti della galleria; dai rari Kimonos “one of a kind” ricamati a mano della IKKIM’O; per finire, dall’accurata proposta di ammalianti fragranze “cruelty free” dedicate ai temi trattati nelle mostre in programmazione alla Dorothy, odorose bottiglie a firma di celebri Master Perfumers, come Oriza Legrand, Lorenzo Dante Ferro e Maria Candida Gentile

    Sotto il brand, Dorothy Circus Factory, la produzione della galleria raccoglie i cataloghi delle mostre con colonne sonore originali e speciali edizioni limitate come l’esclusivo Eau de Parfum “Palpitation”, un profumo memoriale dedicato a Maddalena di Giacomo, fondatrice della Dorothy Circus Gallery, ispirato dall’omonimo capolavoro di Ray Caesar.