RAFAEL SILVEIRA Brazil, 1978

Rafael Silveira (Paraguanà, 1978) è un artista brasiliano attualmente locato a Curitiba. 

Dopo svariati anni nell’ambito della comunicazione e del Graphic Design, l’artista ha iniziato una brillante carriera da pittore. L’arte di Rafael Silveira è caratterizzata da grandi tele, molto realistiche e iperdettagliate, le cui elaborate cornici ricordano esse stesse delle sculture create dall’artista come parte dell’opera nella sua interezza. I suoi quadri surrealisti sono profondamente influenzati dal lavoro di Grande Maestri come Arcimboldo e Magritte. Silveira prende ispirazione dai vintage b-movies, così come dalle pellicole di Robert Rodriguez, Quentin Tarantino, David Lynch, Wes Anderson e Charlie Kaufman. Menzione d’onore meritano anche prodotti di animazione quali i grandi classici e Ren & Stimpy. I suoi libri preferiti sono Le Metamorfosi di Kafka e Eu di Augusto Dos Anios. L’artista è sposato alla scultrice Brasiliana Flávia Itiberê.

Rafael Silveira ha esposto il suo lavoro in tutto il mondo dall’America all’Europa. Tra le mostre personali, si ricordano le più recenti: nel 2015 Mind’s Eye Funfair, Atomica Gallery, London (UK); nel 2014 Unforeseeable, Jonathan Levine Gallery, NY(USA); nel 2013 Invisível Pitoresco, Choque Cultural Gallery, São Paulo (Brasile); nel 2011 Curiosa Symphonia para Orquestras de Cores e Formas, Choque Cultural Gallery, São Paulo (Brasile); nel 2008 Candy Eating Contest, Arold Golen Gallery, Miami (Florida). 

Tra le collettive menzioniamo nel 2015 Oh, The Places We Have Been: Redescovering the Past, Jonathan Levine Gallery, NY; nel 2014 Tupy or not Tupy, Oscar Niemeyer Museum, Curitiba (Brasile); nel 2013 Carta Canta, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, (Italia); The Blab! Show, Copro Nason Gallery, Santa Monica (CA); Poster Arte Design, Aloísio Magalhães Museum of Modern Art, Recife (Brasile). 

Tra le mostre istituzionali si ricordano: "Circonjecturas" (2017, Museu Oscar Niemeyer), "Circonjecturas" (2018, Centro Cultural Fiesp), "Circonjecturas" (2019, Caixa Cultural Brasília).