ARTIST SPOTLIGHT

Where the wild Things Are -Interview with Matthew Grabelsky
Aprile 12, 2024
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Matthew Grabelsky è un artista americano originario di Los Angeles particolarmente noto per essere in grado di combinare una tecnica pittorica iperrealista ad una particolare inclinazione per gli accostamenti bizzarri. Cresciuto a New York, Grabelsky utilizza gli incontri fatti nel grigio mondo della metropolitana per dar vita ai suoi dipinti. 

 

Grabelsky si è laureato in Astrofisica e in Arte presso la Rice University di Houston e dopo aver conseguito le numerose lauree si è trasferito a Firenze per studiare le tecniche di pittura ad olio dei grandi maestri europei. Ha poi vissuto per diversi anni tra New York e Parigi.

Tutte queste esperienze lo hanno ispirato e lo hanno portato a creare i suoi personaggi  dal sapore mitologico metà animali metà umani.

I suoi personaggi sono spesso ritratti mentre viaggiano sulla metro, intenti a leggere riviste o quotidiani. Affascinato dal ricorrere dell’immaginario animale nella mitologia e nel folklore, Grabelsky ci rende partecipi della sua rappresentazione del mondo contemporaneo. Per l’artista, l’animale diventa una manifestazione del subconscio dei protagonisti dei suoi quadri, rivelando a poco a poco la loro reale essenza e identità, troppo a lungo nascoste dai limiti imposti dalle maschere umane. 

 

Grabelsky, ispirandosi alla tecnica dei pittori accademici e naturalisti del XIX secolo, crea degli scenari incredibili e surreali, ma incredibilmente dettagliati, tanto da apparire reali. Il contrasto creato tra la verosimiglianza visiva delle opere e l'improbabilità surreale dei loro contenuti cattura lo sguardo dello spettatore, che viene travolto da un senso  di ammirazione e  incredulità.

 

 

1) Le tue opere si svolgono spesso nell'ambiente della metropolitana o in  spazi pubblici del quotidiano. In che modo e cosa in particolare nel contesto urbano di New York ha influenzato la tua rappresentazione di figure umane-animali, e quale ruolo giocano questi spazi nella narrativa delle tue opere?

 

Sono cresciuto a New York City e la vedo come l'ambiente urbano archetipico. Quando ho iniziato la mia serie sugli animali vivevo a Parigi. Avevo già fatto alcuni dipinti che coinvolgevano la mitologia e volevo introdurre quelle idee in un contesto contemporaneo. 

Anche se trovavo Parigi una città incredibilmente bella, la maggior parte dell'architettura risaliva al XIX secolo e prima e pensavo che ambientare i miei dipinti lì li avrebbe fatti sembrare appartenenti al passato. New York, al contrario, sembrava completamente contemporanea.

 

New York è un luogo interessante da utilizzare come scenario perché è incredibilmente varia. Quasi ogni strada ed edificio ha un aspetto diverso. Come ambiente urbano denso, è il luogo perfetto per metterci i miei personaggi. Con solo una piccola area di sfondo intorno alle figure puoi capire immediatamente dove si trovano. Vivo a Los Angeles ora e anche se LA ha alcune viste paesaggistiche visivamente sorprendenti, è una città di automobili, quindi la maggior parte dei posti in cui guardi vedi strade vuote. A New York, al contrario, vedi persone quasi ovunque.

 

Il primo dipinto sugli animali che ho realizzato era ambientato nella metropolitana di New York e per anni quella è stata la location principale dei miei lavori. Oltre ai miei dipinti sulla metropolitana, ho realizzato diversi pezzi ambientati nelle strade di New York e nei suoi parchi. Ho iniziato a pensare sempre di più a dove vanno i miei personaggi quando scendono dalla metropolitana e in futuro è lì che sto pianificando di concentrare il mio lavoro.

 

2) Nei tuoi dipinti, gli animali sembrano incarnare gli aspetti nascosti della psiche umana. Potresti condividere qualche esempio di come scegli quale animale rappresentare e che significato soggettivo o collettivo potrebbe avere?

 

Nel mio dipinto "The Panda Express" ho avuto l'idea di dipingere una mia amica con una testa di panda che mangiava bambù. Ho usato il cibo molte volte nei miei dipinti come modo divertente per connettermi al modo in cui vive l'animale. Per enfatizzare il fatto che incarnasse un panda, le ho chiesto di vestirsi di nero e bianco per corrispondere alla colorazione del corpo di un panda.

 

In "Polly Wants a Cracker", una ragazza con la testa di pappagallo sta mangiando  dei cracker Ritz. Quest’opera è ispirata al famoso detto "Polly vuole un cracker" risalente a una vecchia campagna pubblicitaria sui cracker dell’azienda Nabisco. Mentre Polly mangia i cracker, alcune briciole cadono sul suo vestito per suggerire il modo disordinato in cui i pappagalli mangiano. Come l’opera sul panda, l'ho dipinta con un vestito blu brillante per corrispondere ai colori specifici del pappagallo che ho raffigurato, ossia l'Hyacinth Macaw. Per completare la scena, ho posizionato un pirata fuori dal vagone del treno per richiamare l’idea secondo cui i pirati avessero dei pappagalli come animali domestici.

 

In "The Cat in the Hat", una famiglia con le teste di tigre bianca legge il libro omonimo scritto da Dr. Seuss. Ho scelto le tigri bianche da abbinare al libro perché volevo rappresentare dei gatti selvatici e pensavo che la loro colorazione in bianco e nero si abbinasse bene al gatto presente nel libro. Le tigri sono spesso pensate come animali feroci perché sono predatori al vertice della catena alimentare. Tuttavia, le tigri madri sono molto gentili con i loro cuccioli. Per questo dipinto, la mia idea era quella di catturare questi temibili predatori in un tenero momento familiare.

 

 

3) La tua tecnica è ispirata dai pittori accademici e naturalisti del 19° secolo, ma con un evidente tocco surreale. Come fai a mantenere il realismo dettagliato mentre inserisci elementi fantastici che sfidano la logica? 

 

Il mio obiettivo è quello di creare un'immagine che sembri reale ma non esattamente realistica. Inizio con un'idea, poi raccolgo molti materiali di riferimento. Fotografo amici e familiari per rappresentare i personaggi. Scatto foto della metropolitana o di altri ambienti per aiutarmi a creare gli sfondi. Prendo altre foto di animali e dei dettagli che voglio aggiungere alla scena. A volte creo piccoli modelli per vedere come verrebbero le luci e le ombre. Da lì faccio schizzi a matita e ad olio così come un'anteprima in Photoshop per vedere come sarà la scena nel dettaglio. Una volta fatto tutto ciò, trasferisco un disegno in scala completa sulla tela e inizio a dipingere usando il materiale di riferimento per rendere il tutto convincente.

 

4) Spesso i tuoi soggetti sono ritratti mentre svolgono attività quotidiane come leggere giornali o riviste. Come hai sviluppato questo tema e che cosa rappresenta per te questa sovrapposizione di storie tra il presente reale e surreale da trasposto su tela e le storie misteriose che i tuo personaggi stanno leggendo?

 

Attingo costantemente idee dai miei ricordi d’infanzia per creare i miei dipinti. I miei genitori mi leggevano continuamente libri quando ero bambino e come è comune nei libri per bambini, la maggior parte di essi aveva elementi fantastici. Questa è l'ispirazione che si trova dietro a tutti i libri per bambini presenti nel mio lavoro. Inoltre, i libri, le riviste e i giornali offrono uno sguardo su ciò che sta accadendo nella mente dei personaggi. Mostrando ciò che stanno leggendo, si può avere un'idea di ciò a cui stanno pensando.

 

 

5) Riflettendo sulla persistenza dell'immaginario animale nella mitologia e nell'immaginario collettivo, come credi che la cultura contemporanea influenzi o cambi la nostra interpretazione di questi simboli classici?

 

L'immaginario animale nella mitologia risale alle storie più antiche. La mitologia mi affascina perché è una raccolta di storie comuni che vengono raccontate tantissime volte e continuano a modificarsi ed evolversi. Queste storie sono condivise da grandi gruppi di persone e accumulano significato man mano che vengono tramandate. Mentre molte delle vecchie storie sono rilevanti ancora oggi, alcune svaniscono dalla coscienza collettiva mentre continuiamo a inventarne di nuove.

Vedo le storie della cultura popolare come la nostra mitologia moderna. Queste includono fumetti come Batman, film Disney come Il Re Leone e molti altri. Come le vecchie storie mitologiche, anche queste vengono raccontate ripetutamente e continuano, quindi, ad evolversi. Batman è stato interpretato da molti scrittori e artisti di fumetti, così come da molti attori e registi. Allo stesso modo, Il Re Leone è cambiato passando dal film d'animazione originale al palcoscenico di Broadway fino alla versione cinematografica live-action. Ecco perché spesso introduco elementi e personaggi della cultura pop nelle mie opere. Sento che aggiungono significato ai miei dipinti e li collegano alla lunga tradizione della narrazione mitologica.

 

 

6) L'idea di "sospensione prolungata dell'incredulità" che i tuoi lavori evocano…Qual è la reazione o il sentimento che immagini e speri di suscitare negli spettatori mentre osservano queste scene improbabili ma convincenti?

 

Sono sempre stato attratto dai dipinti che sono in qualche modo ambigui rispetto a quelli eccessivamente didattici. Quando l'artista mi dice a cosa devo pensare mi annoio. Sono più interessato alle opere che offrono un punto di partenza per far lavorare la mia immaginazione. In questo modo le opere sembrano interattive. Questa è il tipo di esperienza che vorrei le persone vivessero guardando le mie opere. A volte le persone mi dicono che non sanno se ciò che vedono nei miei quadri è proprio quello che sto cercando di tramettere attraverso di essi. Quando sento questo capisco che quell’opera ha avuto successo perché so che queste persone si sono impegnate nel guardarla e mentre l’opera ha scatenato la loro immaginazione, loro cercano di trovare il suo significato o la sua storia.

D’altra parte, l'umorismo gioca un ruolo importante nel modo in cui penso al mio lavoro. Ho sempre amato l'umorismo visivo e spesso è proprio un pensiero divertente la scintilla iniziale per uno dei miei nuovi dipinti. Amo combinare immagini strane e divertenti con una tecnica pittorica meticolosa generalmente associata a cose serie. Penso anche molto alla dinamica esistente tra la tragedia e la commedia. Sono sempre state due facce della stessa medaglia, ma nel mondo contemporaneo le opere che evocano una tragedia sono spesso prese più seriamente. Anche se ci sono molte opere, che amo, che rientrano nella sfera della tragedia, penso spesso che la tragedia sia un modo facile per rappresentare qualcosa che sembra importante. Raffigurare qualcosa di triste o deprimente: questo è tutto ciò che devi fare. Una buona commedia, invece, pur sembrando leggera, è estremamente difficile da realizzare. Quindi, se qualcuno guarda i miei dipinti e ride, sono felice.

 

 

7) Considerando la natura quasi-mitologica delle tue creature ibride, se dovessi aggiungere un nuovo livello percettivo alle tue opere attraverso un'altra forma d'arte in che forma vorresti si trasformassero?

 

Ho sempre amato le sculture in marmo dei personaggi mitologici. Ho vissuto in Europa per anni ed erano ovunque. I personaggi sembravano vivi ma fermati in qualche momento perfetto della loro storia. Ho sempre pensato che il marmo fosse uno dei materiali più belli. Bianco ma pieno di carattere, a volte liscio, a volte leggermente ruvido e scintillante, solcato da sottili vene e variazioni di colore. Ho trascorso anni come scultore fino all’università, quando ho iniziato a dipingere. Ho usato molti materiali scultorei diversi ma mai il marmo, quindi un giorno mi piacerebbe rappresentare uno dei miei personaggi in marmo.

 

8) Come osservatore dei comportamenti sociali attraverso le tue opere d'arte, quale è la tua percezione della società odierna, e in che modo questa visione plasma i personaggi e le scene che ritrai?

 

Penso che sia davvero difficile definire com'è la società nel periodo in cui la si vive. Naturalmente si possono fare osservazioni e si può scriverne, ma penso che ci sia una chiarezza nel guardare indietro ad altri periodi che non è paragonabile a quella del periodo in cui ci si trova. Pertanto il mio approccio non è quello di arrivare a una grande tesi su cosa sia la vita contemporanea. Piuttosto, mi piace mostrare vignette ravvicinate di personaggi specifici presi dal mondo che mi circonda e dare l’idea che loro facciano parte di un mondo molto più grande. Lascio al fruitore il compito di determinare se tutti questi scatti sommati insieme abbiano o meno un significato più grande.

 

 

9) Ti fai spesso ispirare da particolari persone che incontri per strada o nella metro, per creare le tue opere? Oppure le tue creature semi umane semi animali sono più spesso frutto della tua immaginazione?

 

Molto spesso un'idea mi viene in mente e mi fa ridere. Questo succede quasi sempre in momenti in cui non sono concentrato su qualcosa di particolare, come svegliarmi, fare la doccia, fare esercizio, ecc. Poi penso a quale dei miei amici o familiari incarna meglio il personaggio che immagino. A quel punto, li rendo i miei modelli e lascio che la loro personalità e il loro stile si combinano con la mia idea per creare il personaggio. Successivamente, mentre sto lavorando alla composizione e poi al dipinto stesso, mi vengono in mente idee per dettagli specifici legati al personaggio, che quindi aggiungo.

 

10) Tra tutti gli animali che dipingi, ce ne è forse uno che senti ti rappresenta maggiormente? Se sì, quale? E perché?

 

Da un po' di tempo sono ossessionato dai procioni. Uno di loro dormiva sulla gigantesca bouganvillea fuori dalla finestra del mio studio durante il giorno e ha cominciato a sembrarmi un compagno di pittura. Se li osservi, vedrai quanto siano curiosi e come usino le loro mani in modo quasi umano. Questo mi ha fatto pensare che i procioni potrebbero essere una grande rappresentazione delle qualità di un pittore che lavora anche con le proprie mani e la propria curiosità. Penso che prima o poi mi farò un autoritratto come procione.

 

 

11) La palette di colori delle tue opere è sempre molto vivida e variegata. Perché questa scelta? C’è qualcosa che vuoi veicolare tramite questa scelta di colori?

 

Il colore è l'elemento della pittura più efficace nel creare una sensazione di emozione e il mio obiettivo è utilizzarlo per coinvolgere lo spettatore nel mondo che sto raffigurando. Ho sempre pensato che gli schemi cromatici che suscitano forti emozioni siano efficaci a causa dei sentimenti che evocano vedendoli nel mondo naturale. Il blu e l'arancione sono i colori dell'alba e del tramonto e quindi evocano sensazioni di quei momenti della giornata. Il rosso e il verde sono belli perché li vediamo nella natura, nei petali e nelle foglie di una rosa. Il grigio-azzurro suggerisce i colori della neve e dell'acqua nelle giornate fredde, mentre il blu-verde brillante ci fa pensare alle calde acque tropicali. L'arancione ci fa pensare al fuoco e quindi al calore.

Inizio sempre con una composizione lavorando con forme chiare e scure senza alcun colore. Una volta creata una composizione efficace solo in bianco e nero, introduco il colore. A volte scelgo uno schema cromatico semplicemente perché è visivamente attraente e mi fa venire voglia di guardare il dipinto. Altre volte ne scelgo uno per suscitare un certo umore in linea con la storia del dipinto.

 

12) Molte tue opere rappresentano una figura umana con una figura semi umana semi animale, rappresentati come se fossero una coppia o degli amici, e ci fosse uno stretto legame tra loro. Qual è il messaggio di queste opere? Vuoi con questo rappresentare lo stretto legame tra l’uomo e la natura e quindi  gli animali?

 

Io dipingo sempre uno o più dei soggetti con la testa di animale mentre il resto del mondo che abitano è popolato da normali esseri umani. Vedo la testa animale come la rappresentazione di una trasformazione che cattura qualcosa della psicologia del soggetto. Mi piace il fatto che sia ambiguo se il dipinto effettivamente mostri una fantasia in cui la persona ha una testa animale o se in realtà quello che è rappresentato è tutto ciò che sta accadendo nella mente del personaggio. Lascio al fruitore decidere cosa pensare.

Sono sempre stato affascinato dal mondo naturale e dal regno animale. È pieno di una così enorme diversità di animali di cui noi siamo parte. C'è un profondo istinto umano nell'antropomorfizzare gli animali che si estende dall’arte e dalle storie più antiche fino a quelle contemporanee come Il Re Leone. In molti modi, gli animali hanno tratti simili a noi, mentre in altri sono completamente diversi. Unendo animali ed esseri umani sto cercando di mostrare questa dicotomia. Allo stesso tempo, c'è qualcosa di strano e interessante che accade quando dipingo una testa animale realisticamente su un corpo umano e questo è sufficiente di per sé senza avere una tesi specifica sul suo significato.

 

 

 

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