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Between The Wrinkles - Interview with Joe Sorren
Aprile 27, 2024
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Joe Sorren nasce nel 1970 a Chicago ed cresce a Flagstaff, in Arizona. Inizia a dipingere nel 1989 e si laurea in Belle Arti alla Northern Arizona University nel 1993, per poi iniziare a lavorare come direttore creativo per la rivista Transworld Snowboarding. Dopo un lungo soggiorno a New York, Sorren trascorre alcuni anni a Firenze e Barcellona, dove assimila sia le influenze artistiche italiane e spagnole.

 

Attraverso le sue immagini poetiche, i suoi paesaggi sfumati, e il suo particolare uso dei pennelli e dei codici artistici, Sorren diventa ben presto una delle figure predominanti nella scena dell’ avanguardia culturale americana del Pop Surrealismo. Maestro contemporaneo dell’ “emotion lighting”, Joe Sorren dipinge ad olio con grande maestria, quasi da far sembrare l’oro come luce nella quali ci si immerge, mentre il sole penetra nelle nuvole di un temporale estivo. L’arista permette alle sue opere di mutare naturalmente e inconsciamente. Trascorrono mesi, talvolta anni, per la realizzazione di un dipinto. Con la pittura ad olio Sorren crea, strato dopo strato, la trama delle sue tele, finché le creature e gli scenari, in qualche modo catturati da emozioni estreme, emergono attraverso pennellate impressionistiche, quasi come se emergessero dalle più profonde riflessioni dell’immaginario dell’ artista. L’ispirazione di Sorren deriva dal comportamento umano e da esperienze mondane, che lui trasforma in interminabili frazioni di tempo.

 

Secondo le parole dell’artista: “Poiché il dipinto è un documento fisico del movimento del tempo, le pennellate non devono essere diverse dai solchi di un vinile che cattura non solo il colore e la forma di una pennellata, ma il timbro, l’energia e l’emozione vissuta nel tempo in cui è stato dipinto.”

 

I livelli di pittura si aggiungono uno dopo l’altro facendo sì che una figura possa spontaneamente trasformarsi in una collina immersa in un paesaggio o un albero possa diventare una creatura umana. I grandi dipinti di Sorren sono abitati da misteriose creature racchiuse in un oceano inaccessibile; sono assorte nella loro malinconia, e allo stesso tempo gioiose, nel loro indagare le meraviglie della natura. Giocando sempre con colori e forme nuovi, Sorren evidenzia i teneri visi e i gesti dei suoi personaggi, creati secondo il suo peculiare stile fiabesco, e riproduce le emozioni come una dolce sinfonia proveniente dai nostri gesti ordinari, una cornice di felicità della vita moderna.

I temi emotivi di Sorren sono straordinariamente toccanti e ci permettono di fare un passo indietro nella serenità, unica e senza tempo, delle nostra infanzia.

Le sue opere d’arte sono apparse in prestigiose pubblicazioni, tra cui: “The New Yorker”, “Time” e “Rolling Stone”; ha inoltre lavorato con Warner Bros, Fox, e NBC. Durante gli ultimi 15 anni, ha esibito i suoi lavori in mostre personali all’ interno di gallerie e musei americani e stranieri. Nel 2010, Sorren è stato presentato nelle mostre “Art from the New World” al Bristol City Museum, e “Pop Surrealism,” tenutasi al Museo di Arti Visive di Palazzo Collicola a Spoleto, in Italia, curata dalla Dorothy Circus Gallery durante il “Festival dei Due Mondi”.

 

 

1 - Grazie di essere qui, Joe, per parlare con noi della tua ultima serie di opere che compone "Between the Wrinkles". Il tuo processo creativo viene spesso descritto come organico, poiché i dipinti sviluppano le proprie narrazioni mentre lavori. Essendo tu anche musicista, vedi dei parallelismi tra la natura improvvisativa della tua pittura e la struttura di una sinfonia?

 

È così. Questo è il mio approccio: lavorare senza schizzi o progetti, permettendo alle opere di evolversi e cambiare in corso d’opera. Il mio processo creativo è un po' come una sessione di improvvisazione musicale in slow motion.

 

2 - Le tue opere d'arte spesso rappresentano temi come quello dell’equilibrio e dell’armonia tra forze contrastanti, come, per esempio, il giorno e la notte nell’opera "Morning Has Broken". Cosa ti spinge ad esplorare il tema dell’equilibrio e comesviluppi l'interazione di elementi opposti nel tuo lavoro?

 

Trovare quell’equilibrio, creare spazi in cui le persone possano muoversi tra quei contrasti, è una delle gioie nel creare immagini.

 

 

3 - A tuo parere, cos’è che funge da principale fonte di ispirazione per la tua arte? La tranquillità della notte, l'energia del giorno, le prove della vita o la speranza di un nuovo inizio? 

 

Tra queste quattro opzioni, c'è la scelta "tutte le precedenti"?

 

4 - Come si manifestano queste ispirazioni nel tuo processo creativo e nei temi che esplori nei tuoi dipinti?

 

Suppongo che tutti questi tipi di cose: la sensazione che si prova nel nuotare in una giornata calda; la gioia di essere con coloro che amiamo e le follie che possono accadere in quei momenti; tutte queste cose trovano un modo per entrare in ciò con cui gioco mentre dipingo.

 

 

5 - La tua tecnica artistica è indubbiamente unica, mescolando elementi dell'impressionismo, dell'astrattismo e di una sottile estetica propria della pop art. Potresti guidarci attraverso la genesi di questo stile distintivo?

 

Grazie per le tue parole. Mi sento davvero attratto da come De Kooning dipingeva, il suo uso di colori puri che venivano mescolati in una melma gloriosa. E l'energia delle sue pennellate è veramente potente. Mi sento inoltre ispirato, come sono sicuro che lo siano molti altri artisti, dagli impressionisti. Il loro lavoro rimane ancora oggi innovativo. Loro furono tra i primi a lasciare che il tratto del pennello diventasse una voce importante nella storia, capisci quello che intendo?

 

6 - Cosa succede agli strati dei tuoi dipinti?

 

Quando faccio gli strati, sono concentrato sulla fluidità di ciò che si sta sviluppando, facendo del mio meglio per essere aperto a ciò che mi viene suggerito, e lasciando che i concetti si sviluppino nel corso del processo creativo.

 

 

7 - C'è una complessità nel tuo lavoro che si svela all'osservazione più attenta, con strati di movimento e texture sotto la superficie. Come affronti il processo di stratificazione dei colori e delle texture nei tuoi dipinti e cosa speri che gli spettatori scoprano all'interno di queste profondità nascoste?

 

È come se ogni opera ponesse un diverso insieme di domande, e mentre lavoro attraverso gli strati, si tratta semplicemente di chiedersi di cosa abbia bisogno l'opera per creare movimento e texture nella sua composizione, e riflessione nella sua narrazione.

 

8 - Come descriveresti la tua missione artistica a qualcuno che è familiare con una vasta gamma di stili e movimenti artistici? Cosa distingue il tuo lavoro da quello degli  altri e cosa credi che distingua la tua voce artistica nel fitto panorama dell'arte contemporanea?

 

Adoro quella sensazione in cui il tempo scompare e sei totalmente immerso nel lavoro mentre stai cercando di risolverlo. È in quei momenti che mi sento maggiormente “in missione”. Può essere considerata, questa, una dichiarazione d’intenti? (ride)

 

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DCG ROME

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