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by Dorothy Circus Gallery

 

 

 


 

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    Between The Wrinkles - Interview with Joe Sorren
    by DCG ROME
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    Joe Sorren nasce nel 1970 a Chicago ed cresce a Flagstaff, in Arizona. Inizia a dipingere nel 1989 e si laurea in Belle Arti alla Northern Arizona University nel 1993, per poi iniziare a lavorare come direttore creativo per la rivista Transworld Snowboarding. Dopo un lungo soggiorno a New York, Sorren trascorre alcuni anni a Firenze e Barcellona, dove assimila sia le influenze artistiche italiane e spagnole.

     

    Attraverso le sue immagini poetiche, i suoi paesaggi sfumati, e il suo particolare uso dei pennelli e dei codici artistici, Sorren diventa ben presto una delle figure predominanti nella scena dell’ avanguardia culturale americana del Pop Surrealismo. Maestro contemporaneo dell’ “emotion lighting”, Joe Sorren dipinge ad olio con grande maestria, quasi da far sembrare l’oro come luce nella quali ci si immerge, mentre il sole penetra nelle nuvole di un temporale estivo. L’arista permette alle sue opere di mutare naturalmente e inconsciamente. Trascorrono mesi, talvolta anni, per la realizzazione di un dipinto. Con la pittura ad olio Sorren crea, strato dopo strato, la trama delle sue tele, finché le creature e gli scenari, in qualche modo catturati da emozioni estreme, emergono attraverso pennellate impressionistiche, quasi come se emergessero dalle più profonde riflessioni dell’immaginario dell’ artista. L’ispirazione di Sorren deriva dal comportamento umano e da esperienze mondane, che lui trasforma in interminabili frazioni di tempo.

     

    Secondo le parole dell’artista: “Poiché il dipinto è un documento fisico del movimento del tempo, le pennellate non devono essere diverse dai solchi di un vinile che cattura non solo il colore e la forma di una pennellata, ma il timbro, l’energia e l’emozione vissuta nel tempo in cui è stato dipinto.”

     

    I livelli di pittura si aggiungono uno dopo l’altro facendo sì che una figura possa spontaneamente trasformarsi in una collina immersa in un paesaggio o un albero possa diventare una creatura umana. I grandi dipinti di Sorren sono abitati da misteriose creature racchiuse in un oceano inaccessibile; sono assorte nella loro malinconia, e allo stesso tempo gioiose, nel loro indagare le meraviglie della natura. Giocando sempre con colori e forme nuovi, Sorren evidenzia i teneri visi e i gesti dei suoi personaggi, creati secondo il suo peculiare stile fiabesco, e riproduce le emozioni come una dolce sinfonia proveniente dai nostri gesti ordinari, una cornice di felicità della vita moderna.

    I temi emotivi di Sorren sono straordinariamente toccanti e ci permettono di fare un passo indietro nella serenità, unica e senza tempo, delle nostra infanzia.

    Le sue opere d’arte sono apparse in prestigiose pubblicazioni, tra cui: “The New Yorker”, “Time” e “Rolling Stone”; ha inoltre lavorato con Warner Bros, Fox, e NBC. Durante gli ultimi 15 anni, ha esibito i suoi lavori in mostre personali all’ interno di gallerie e musei americani e stranieri. Nel 2010, Sorren è stato presentato nelle mostre “Art from the New World” al Bristol City Museum, e “Pop Surrealism,” tenutasi al Museo di Arti Visive di Palazzo Collicola a Spoleto, in Italia, curata dalla Dorothy Circus Gallery durante il “Festival dei Due Mondi”.

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    Where the wild Things Are -Interview with Matthew Grabelsky
    by DCG ROME
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    Matthew Grabelsky is a Los Angeles-based artist who combines a hyperrealistic painting technique with a surreal penchant for unlikely juxtapositions. Raised in New York City, Grabelsky uses its subway’s underground world as the setting for his unlikely pairings.
     
    Grabelsky depicts quasi-mythological human hybrids with animal heads, often nonchalantly reading magazines or newspapers. Fascinated by the persistence of animal imagery in mythology and communal cultural imaginaries, Grabelsky superimposes its presence onto his depictions of the contemporary world. For the artist, the animal becomes a manifestation of the inner workings of the hidden subconscious, ultimately revealing the latent identities and motivations lurking beyond the composure of the human mask.
     
    Technically inspired by 19th Century academic and naturalist painters, Grabelsky creates these unlikely, surreal scenes with a staggering degree of realistic detail. The contrast created between the visual verisimilitude of the works, and the surreal improbability of their content catches the viewer in a prolonged moment of convincingly suspended disbelief.
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    Weaponised Nostalgia -Interview with Ben Ashton
    by DCG ROME
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    Ben Ashton è un maestro della sovversione. L’artista unisce mezzi tecnologici in costante evoluzione con tecniche di pittura classiche, da lui apprese da autodidatta, per dare vita ad  opere tanto belle quanto stimolanti. Ispirandosi qui ai "ritratti di sfarzo" di artisti come Thomas Lawrence, Ashton critica l'ipocrisia del discorso politico contemporaneo e la sua strumentalizzazione del tema della nostalgia. Il suo lavoro enfatizza la natura ciclica della storia e, attingendo all'estetica del passato, trova una via d’uscita per la sua ansia riguardo agli eventi del mondo di oggi.

    Ashton vede il suo corpus artistico come una narrazione personale, una cronaca visiva della sua vita e delle vite delle persone che lo circondano. Secondo l’artista una retrospettiva postuma del suo lavoro svelerebbe l'intero percorso della sua vita attraverso la pittura, testimoniando il passaggio del tempo - "Vedresti qualcuno invecchiare", dice, aggiungendo un po’ del suo amore per la resilienza del ritratto: "ha una strana genealogia ed è stato parte del mezzo di espressione dell'umanità per secoli."

     

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    JOE SORREN
    by DCG ROME
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    Joe Sorren nasce nel 1970 a Chicago ed cresce a Flagstaff, in Arizona. Inizia a dipingere nel 1989 e si laurea in Belle Arti alla Northern Arizona University nel 1993, per poi iniziare a lavorare come direttore creativo per la rivista Transworld Snowboarding. Dopo un lungo soggiorno a New York, Sorren trascorre alcuni anni a Firenze e Barcellona, dove assimila sia le influenze artistiche italiane e spagnole.

    Attraverso le sue immagini poetiche, i suoi paesaggi sfumati, e il suo particolare uso dei pennelli e dei codici artistici, Sorren diventa ben presto una delle figure predominanti nella scena dell’ avanguardia culturale americana del Pop Surrealismo. Maestro contemporaneo dell’ “emotion lighting”, Joe Sorren dipinge ad olio con grande maestria, quasi da far sembrare l’oro come luce nella quali ci si immerge, mentre il sole penetra nelle nuvole di un temporale estivo. L’arista permette alle sue opere di mutare naturalmente e inconsciamente. Trascorrono mesi, talvolta anni, per la realizzazione di un dipinto. Con la pittura ad olio Sorren crea, strato dopo strato, la trama delle sue tele, finché le creature e gli scenari, in qualche modo catturati da emozioni estreme, emergono attraverso pennellate impressionistiche, quasi come se emergessero dalle più profonde riflessioni dell’immaginario dell’ artista. L’ispirazione di Sorren deriva dal comportamento umano e da esperienze mondane, che lui trasforma in interminabili frazioni di tempo.

    Secondo le parole dell’artista: “Poiché il dipinto è un documento fisico del movimento del tempo, le pennellate non devono essere diverse dai solchi di un vinile che cattura non solo il colore e la forma di una pennellata, ma il timbro, l’energia e l’emozione vissuta nel tempo in cui è stato dipinto.”

    I livelli di pittura si aggiungono uno dopo l’altro facendo sì che una figura possa spontaneamente trasformarsi in una collina immersa in un paesaggio o un albero possa diventare una creatura umana. I grandi dipinti di Sorren sono abitati da misteriose creature racchiuse in un oceano inaccessibile; sono assorte nella loro malinconia, e allo stesso tempo gioiose, nel loro indagare le meraviglie della natura. Giocando sempre con colori e forme nuovi, Sorren evidenzia i teneri visi e i gesti dei suoi personaggi, creati secondo il suo peculiare stile fiabesco, e riproduce le emozioni come una dolce sinfonia proveniente dai nostri gesti ordinari, una cornice di felicità della vita moderna.

    I temi emotivi di Sorren sono straordinariamente toccanti e ci permettono di fare un passo indietro nella serenità, unica e senza tempo, delle nostra infanzia.

    Le sue opere d’arte sono apparse in prestigiose pubblicazioni, tra cui: “The New Yorker”, “Time” e “Rolling Stone”; ha inoltre lavorato con Warner Bros, Fox, e NBC. Durante gli ultimi 15 anni, ha esibito i suoi lavori in mostre personali all’ interno di gallerie e musei americani e stranieri. Nel 2010, Sorren è stato presentato nelle mostre “Art from the New World” al Bristol City Museum, e “Pop Surrealism,” tenutasi al Museo di Arti Visive di Palazzo Collicola a Spoleto, in Italia, curata dalla Dorothy Circus Gallery durante il “Festival dei Due Mondi”. 

  • CABINET OF CURIOSITIES

    Beyond Pink: The Long Journey of Femininity from the Eighteenth to the Twenty-first Century
    by DCG ROME
    CABINET OF CURIOSITIES

    Chiudi gli occhi e pensa al rosa. Che colore vedi?
    I colori hanno un impatto significativo sulla nostra percezione e sul nostro stato d'animo. Ogni colore ha una propria vibrazione e può evocare emozioni e sensazioni diverse in ognuno di noi. 

     

    Senza ombra di dubbio, il rosa è uno dei colori più amati, ma anche trai più ricchi e controversi. Esso non solo conta decine di sfumature, ma porta anche con sé significati profondi ed è legato a diverse idee e simbologie.
    Ad oggi, è uno dei colori più in voga nella moda, nell’arte, nel costume, nel design e nell’architettura.

     

    Per secoli esso è stato un colore “neutro”, asessuato, utilizzato tanto dagli uomini quanto dalle donne. 
    Nel secolo scorso, invece, c’è stata  un’importante inversione di rotta che ha portato il rosa ad essere associato al genere femminile.
    Ma dietro al rosa, c’è tutto un ricchissimo e variegato mondo da scoprire.

     

  • CABINET OF CURIOSITIES

    Big Wide Googly Eyes: From Ancient Egypt to Contemporary Art
    by DCG ROME
    CABINET OF CURIOSITIES

    Sin dall’antichità, gli occhi sono sempre stati per l’uomo l’elemento fisico più affascinante, particolare ed evocativo.

    Gli occhi hanno ispirato scrittori ed artisti di tutti i tempi, li ritroviamo nelle più antiche religioni e culture, con caratteristiche differenti, ma sempre al centro dell’interesse e dello studio dell’uomo.
    Gli occhi sono legati non solo all’idea della vista, ma anche della vista oltre la realtà sensibile, della visione del futuro, di una realtà altra. In alcune tradizioni religiose ed esoteriche troviamo il terzo occhio, chiamato anche “occhio interiore”, un organo che permette di percepire realtà invisibili all’occhio umano. 

     

  • CABINET OF CURIOSITES

    Fragrant Artistry: Ronquillo's Strokes Enchoing from 16th Century to Botero
    by DCG ROME
    CABINET OF CURIOSITES

    Nel regno dell'arte esiste una rara alchimia: un'interazione di tratti e profumi che trascende il tempo. Questa alchimia trova la sua quintessenza nelle opere magistrali di Fatima Ronquillo, le cui tele risuonano di una fragranza senza tempo, colmando l'abisso dei secoli. Dai regni dei grandi maestri del XVI secolo alla vivace pennellata di Botero, l'abilità artistica di Ronquillo testimonia il potere duraturo della creatività. Ci imbarchiamo qui in un viaggio sensoriale, seguendo le tracce lasciate dai tratti di Ronquillo, mentre tessono una narrazione che unisce epoche, generi artistici e anime. Cercheremo qui di narrare di un mondo dove l'arte sussurra segreti attraverso i secoli, dove ogni tratto è un passo per avvicinarci sempre di più al regno magico e romantico dei capolavori di Fatima Ronquillo.

     

  • CABINET OF CURIOSITIES

    Beauty, Strength, Freedom In Sajedi's Women: The Roots Of Self-Affirmation From Marie Antoniette To The Contemporary Revolution
    by DCG ROME

    Un’artista iraniana legata all’arte rinascimentale da un amore indissolubile, creatrice di opere dal carattere forte e deciso, dai colori vividi e dalle rappresentazioni che ammaliano e stupiscono. 
    Una donna che si è fatta strada in un mondo difficile e che ha trovato il modo per esprimersi e dare voce alle proprie idee ed ideali, attraverso opere dall’indiscutibile seppur particolare bellezza: Afarin Sajedi.

    È Sajedi, l’artista iraniana che pone al centro della propria opera donne che parlano di forza interiore, ma anche di sofferenza, che sarà la protagonista della prossima mostra alla Dorothy Circus Gallery di Roma, con una personale che renderà omaggio non solo all’opulenza rinascimentale ma anche all'arte Rococó. L'artista, che ora vive a Parigi, ha fatto sua l'atmosfera francese e ha reinterpretato la figura di Maria Antonietta in modo assolutamente personale ed estremamente contemporaneo.

     

    Bon Appétite Madame & Bon Appétit Duncan by Afarin Sajedi, 2023

  • by DCG ROME
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    Nato a Pescara nel 1979, Francesco Camillo Giorgino, alias Millo, è uno street artist italiano le cui opere murali sono presenti  in tutto il mondo. I murales su larga scala di Millo ritraggono giganti personaggi dallaspetto amichevole intenti nellesplorazione del loro ambiente urbano. Gli universi sospesi creati dall'Artista sono caratterizzati da paesaggi in bianco e nero saturi di dettagli e di vita nascosta. Illusionismo e introspezione sono alcune delle componenti principali dell'arte di Millo. Lestensione delle città immaginarie di Millo assorbe lo sguardo dello spettatore che si perde negli intrecci di strade che conducono a un metaverso smarrito quale realtà rappresentativa di memorie ancestrali. 

    Il caos sconosciuto generato dalla mente visionaria dell'Artista ci  guida verso il fulcro della tela dove scopriamo una scena familiare che appare rassicurante e confortante. Dipinte con un'elaborata tecnica illustrativa su tele di grandi dimensioni, le opere di Millo sono come porte aperte alla mente umana. Riflettendo le nostre sensazioni più intime come Amore, Speranza, Forza, Solitudine e Paura, i protagonisti delle narrazioni di Millo sono spesso una coppia che condivide un momento di tenerezza, volta a richiamare  la nostra attenzione e fermare il flusso frenetico del tempo riportandoci alla semplicità dei sentimenti umani. Calcolando meticolosamente l’ equilibrio tra maximalismo e minimalismo, Millo genera un codice visionario che si staglia assolutamente unico sia nel movimento della street art che nella scena neo-surrealista.

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    ALEX FACE
    by DCG ROME
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    Alex Face è nato nel 1981 a Chachoengsao, in Thailandia.  Vive e lavora a Bangkok.

    Alex Face (Patcharapon Tangruen) è un graffiti artist tailandese che si esprime attraverso una pittura di strada e su tela e con gradi sculture in bronzo. La sua Street Art si è affermata in Thailandia raggiungendo successivamente il successo anche nelle città oltreoceano grazie all’iconografia riconoscibile con la quale il quale l’artista provoca gli abitanti della città attraverso interventi in spazi pubblici, a riflettere su temi sociali della contemporaneità. La sua fama raggiunge il culmine nel 2009, anno in cui diventa padre di una bambina, e quindi consapevole dell'incertezza del divenire del mondo in cui la figlia crescerà. Nelle sue grandi tele, Alex raffigura un personaggio che rappresenta la figlia, un bambino dai tre occhi abbigliato con un costume da coniglio, che con sguardo assonnato e ironico trasmette un profondo senso di stanca vulnerabilità. 

     

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    Hop On the Train of Wonder with Kazuki Takamatsu
    by DCG ROME
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    Kazuki Takamatsu è nato a Sendai (Giappone) nel 1978. Ha frequentato il Dipartimento di Pittura presso l'Università di Tohoku di Arte & Design, dove si è laureato nel 2001. La sua tecnica di “depth-mapping” e lo stile pittorico così come il linguaggio intimo, sono ispirati ai personaggi femminili che popolano i Manga giapponesi. Le sue opere sono uniche e particolarmente complesse in quanto in grado di fondere il disegno classico, aerografo e la pittura gouache con la grafica digitale. Le sue Lolite, monocromatiche emergono dall’abisso, prendendo forma da strati di colore per rivelare una luce mistica e una decorazione stratificata di simboli della tradizione giapponese il cui dettaglio le rende irresistibili. Takamatsu ha esposto internazionalmente e con la Dorothy Circus Gallery dal 2013.

     

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    A Message of Serenity and Peace - Interview with Japanese Artist Yokoteen
    by DCG ROME
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    Nato a Sakaide City, nella prefettura di Kagawa, in Giappone, Yokoteen è un pittore autodidatta che dipinge ad olio con abilità tecniche impressionanti. Le sue opere sono diventate famose in tutto il mondo con la serie di opere intitolate Friends in Paradise. Questa serie riflette l'obiettivo principale dell'artista di inviare messaggi di serenità, pace e felicità, sentimenti che risiedono nella semplicità della vita umana e attraverso valori puri come l'amicizia e la solidarietà.

    Il personaggio caratteristico di Yokoteen è spesso raffigurato mentre fa surf, immerso in paesaggi hawaiani pieni di sfumature color acquamarina di acqua fresca e trasparente. Con queste immagini gioiose l'Artista ci invita a rilassarci, goderci la vita e la bellezza interiore.

    L'artista usa l'elemento Acqua per riunirci tutti, svelandone l’antica presenza attraverso il potere psicologico che ne deriva. La connessione tra l'acqua, la vita, la nascita e la rinascita convogliano tutte in una simbologia spirituale.

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    Uno sguardo su Grace Eunshin Kim: Alla ricerca della felicità
    by DCG ROME
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    L'arte di Grace Eunshin Kim è un'esplorazione in chiave dinamica e giocosa della società contemporanea attraverso un magistrale alternarsi di riferimenti alle grandi opere della storia dell’arte.

    Nata a Seoul ma residente in Canada, Grace Eunshin Kim ci trasporta, attraverso i suoi dipinti, in una dimensione innovativa ma al contempo storica.

    I suoi dipinti, illuminati da una tavolozza vibrante, trasudano una forza plastica esuberante e trasmettono un senso di tensione verso l'equilibrio, in costante riferimento al misterioso codice del Rinascimento italiano. Attraverso un'innovativa combinazione di sfumature, gli scenari giocosi dell'artista sono pervasi da un profondo senso di surrealtà.